Intervista a Mario Izzi scrittore ai tempi del Corona Virus

Intervista a Mario Izzi scrittore ai tempi del Corona Virus

Intervista a Mario Izzi scrittore ai tempi del Corona Virus.

Proseguono le esclusive interviste ai nostri autori, quest’oggi è la volta di Mario Izzi, autore del romanzo 2025 Sopravvissuti, abbiamo rivolto a Mario alcune domande sul periodo che stiamo attraversando; ecco le sue risposte.

Cosa vuol dire per te essere scrittore ai tempi del Corona Virus? 

Essere scrittore è essere scrittore comunque. Il Corona Virus è soltanto uno dei mille modi di porre fine alla vita che, in ogni caso, è destinata a finire.

Nel tuo romanzo, racconti di una società che è profondamente mutata, nella quale chi è rimasto, deve continuamente lottare per sopravvivere, o deve fare i conti con la tecnologia che avanza, nuove regole a cui sottostare ed universi paralleli. Ti saresti mai aspettato, in un certo senso, di ritrovarti all’improvviso in una situazione simile?

Ancora non mi trovo in tale situazione e spero di non dovermici trovare. Il protagonista del mio romanzo è relativamente giovane e fisicamente in grado di agire come io, a settantasei anni, non potrei più fare.

Secondo te, quanto pensi che questo periodo di particolari restrizioni, influenzerà la società nei prossimi mesi? Cosa subirà maggiori cambiamenti? 

Mi spaventano le implicazioni di carattere economico e sociale. Spero che non inizino a verificarsi sollevazioni di masse affamate ed esasperate, con le inevitabili conseguenze.

Sei uno scrittore ed ora sei costretto a stare a casa, in che modo questo influenza il tuo rapporto con la scrittura? Riesci a dedicargli più tempo?

Il tempo che dedico alla scrittura è, più o meno, quello di prima. Continuo ad occuparmi del mio cane, vecchio e malandato, e del mio orto. Si aggiungono le ore di fila al supermercato.

In due parole scrivere per te è…. 

Un modo per dire quello che ho da dire, quando mi va di farlo.

#iorestoacasa è il motto del momento, cosa ti senti di suggerire ai lettori e non per stare in casa? 

Pensate alle migliaia di intubati che intasano gli ospedali. Essere intubato in terapia intensiva significa entrare in un coma da cui non sapete se vi sveglierete, perché potreste passare direttamente alla morte. Cercate di fare tutto il possibile per evitarlo.

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